Caro Babbo Natale,
Sono un tuo fedele sostenitore e cerco sempre di vivere lo spirito natalizio con un sorriso di incanto che illumina tutto ciò che mi circonda. Di tempo ne è passato e, ne passerà ancora, hai sempre confezionato per me il dono che ti avevo chiesto nero su bianco ma, soprattutto il tuo incanto mi ha regalato amici e colleghi che sono rimasti indelebili sotto ad ogni cielo negli anni a venire e, che albergheranno sempre nel mio cuore.
Per intenderci, sono quelli che sacrificano i colori della tavolozza della loro vita per coprire il buio della tua esistenza, quelli che trasformano la tua voce in un coro, quelli che riescono a vedere tutto l’invisibile di cui sei fatto, abbracciando il tuo animo con la loro presenza. So che essere sempre buoni comporta il rischio di rimanere delusi, ma non esserlo significa deludere gli altri.
Questa volta non ti chiederò nulla, solo vorrei ringraziarti da “bambino” adulto, per avermi donato amici e colleghi di cui sono orgoglioso, e per avermi insegnato che lo spirito natalizio rimane con noi anche quando non c’è più un albero di Natale in casa e non risuona più la tua risata lontana: Oh oh oh. Ti chiedo di non fargli mancare nulla, non avranno la tua folta barba bianca, il tuo pancione fuori ordinanza ma, un cuore enorme come il tuo, sì! In certi sensi ti assomigliano un po’, anche dopo il Natale.
Grazie di esistere, Babbo Natale!
Sinceramente, Nicola
. . . buona vita a tutti!
Cecchi è responsabile di quello che scrive, non di quello che capisci!