Mentre due occhi limpidi incendiavano la notte, abbassò le mani lungo i fianchi e disse: “Sai quant’è profondo un ti voglio bene?”, “Sai il valore di un silenzio dentro ad un abbraccio?”. Una strana meraviglia cadde fragile nello spazio infinito di sentimenti incatenati alle parole mai dette. Un un sorriso breve, che coinvolse labbra, e occhi disse: “Quel che resta siamo solo tu e io”. Incomincia da qui il nostro domani, spettinato da sospiri mai domi, impolverati da ricordi che lasciano senza fiato. (N.C.)
. . . buona vita a tutti!
Cecchi è responsabile di quello che scrive, non di quello che capisci!