Nel periodo che la speranza si fece Pasqua, guardi in faccia la vita nel momento che s’asciuga il tempo sulla tua pelle, non ti nascondi e neppure abbassi gli occhi, in un mondo sempre più povero di sé stesso e, collezioni guerre, calunnie e lacrime che nemmeno ti appartenevano, in un susseguirsi di persone vuote che si mettono in coda al tuo viaggiare dentro alle persone, dove la fame di splendore, di incanto, di generosità ti confeziona quel senso di pace interiore che ti rende una persona da frequentare, unica da diventare, perché tu gli spazi vuoti della vita li riempi di amicizia pura. Buona Pasqua!
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. . . buona vita a tutti!
Cecchi è responsabile di quello che scrive, non di quello che capisci!